Il COVID-19 e le grandi Pandemie

Ripercorrendo la storia dell’uomo possiamo notare come quante Pandemie ed epidemie siano passate senza dar fine alla vita degli esseri umani sulla terra. Prima le pandemie erano meno curabili, le situazioni igieniche globali non possono nemmeno minimamente essere confrontate con le nostre, almeno nel mondo occidentale. La Storia delle epidemie ci insegna molto sia su quel che dobbiamo fare, che su quel che non dobbiamo fare, la parte forse più allarmante del periodo in cui viviamo, oltre che alla pandemia del Coronavirus, sono i mezzi di comunicazione, incessanti e sempre pronti ad infonderci ansie e dubbi.

Ad esempio sul COVID-19 se ne sono dette di tutti i colori, ad oggi realmente non si sa quasi nulla su questo virus, gli scienziati di tutto il mondo si stanno affannando per trovare le cause e la cura.

Chiunque di voi che abbia un account su un qualsiasi Social Network avrà letto di tutto sul Coronavirus, fake news su fake news, tante da farci avere una grande confusione e un surplus di informazioni totalmente irrilevanti. C’è chi sostiene che il Virus sia un Complotto, chi invece una punizione divina e infine chi pensa che sia un virus naturale, che arriva da un pipistrello, che poi per gli scienziati è la possibilità più plausibile.

Ai tempi dei nostri avi nel periodo della Peste Nera intorno al 1350, questa confusione non c’era sicuramente, si aspettava che l’epidemia finisse, ancor oggi gli anni della Peste Nera vengono raccontati come periodi di grandi sofferenze.

Guy De Chauliac era un medico francese che lavorava ai tempi della Peste Nera e scrisse testuali parole: Si moriva senza servitore e senza prete, il padre non visitava il figlio, né il figlio il padre, la carità era morta, la speranza annientata.

In queste parole possiamo ritrovarci, si pensi ai contagiati da COVID-19, gli ammalati vengono ricoverati da soli e nessuno può fargli visita, nemmeno nella camera ardente.

Le origini della Peste Nera non sono ancora del tutto chiare, si crede che il batterio della peste fu arrivato in Europa dal Mar Nero. La Peste Nera fu uno spartiacque, infatti si stima che si portò via con sé un terzo degli 80 milioni di persone, ma gli esperti ancora oggi non sono certi che l’impatto della Peste nera fu così devastante.

Intorno al 1600 la Peste Nera fu usata come arma batteriologica tra i veneti e gli ottomani, il piano dei veneziani era diabolico, a sviluppare questo piano fatale fu il croato Michiel Angelo Salamon. Il quale suggeriva di sconfiggere i nemici propagando nei loro territori la peste. Aveva pensato di portare la peste tramite le stoffe intrise dei liquidi delle piaghe dalla peste. Il piano si scopri deludente in quanto la peste non si propagava in quel modo, ma tramite tosse e punture delle pulci.

Da sempre si cerca di sconfiggere il nemico facendo propagare malattie infettive nei territori avversari.

Altra grande pandemia della storia risale al 1918-19, chiamata l’influenza Spagnola. Dall’influenza Spagnola abbiamo imparato molto, dalla distanza sociale a come proteggersi. Questa influenza si propagò dopo la prima Guerra Mondiale e fu causata dal Virus H1n1, uccise in un anno tra i 50 e i 100 milioni di persone. Gli scienziati di tutto il mondo hanno imparato molto dell’influenza Spagnola del 1918, infatti si è capito che l’interazione tra i fattori che riguardano i Virus sono soggetti ai cambiamenti sociali, alimentari e climatici.

Oggi gli scienziati sono in grado di anticipare le influenze, anche se ci sono molte incognite sulle modificazioni dei virus all’interno degli animali selvatici e la loro propagazione. Per quanto riguarda l’influenza Spagnola dobbiamo precisare che in quel periodo le condizioni di salute delle persone non erano ottimali, vi era la tubercolosi e una forte malnutrizione.

Invece oggi con il COVID-19 possiamo notare come vi sia una divisione netta del mondo, in alcune parti le situazioni igienico sanitarie sono scarsissime e vi è una forte malnutrizione, basti pensare ai paesi del terzo mondo. Nell’altra parte del mondo invece vige un altro problema, come la resistenza agli antibiotici che permettono ai virus di propagarsi più in fretta o l’obesità e l’inquinamento.

Se paragoniamo la Spagnola al COVID-19 vediamo che è cambiata anche la fascia d’età colpita, nell’influenza del 1918 la fascia d’età più colpita fu quella dei giovani e degli adulti, invece oggi il COVID-19 predilige le persone più anziane con patologie pregresse.

Di pandemie ce ne furono state molte, da ogni situazione l’uomo riesce ad imparare come agire per le future aggressioni da parte dei virus o batteri.

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